All’assemblea, svolta in conclusione del Campeggio contro l’occupazione militare della Sardegna, hanno preso parte tra le 150 e le 200 persone, provenienti da molteplici realtà e paesi della Sardegna e, in parte, anche dell’Italia. L’assemblea è stata registrata dal Manifesto sardo. L’audio integrale è disponibile su ilmanifestosardo.it.
All’ordine del giorno erano previsti due punti: il resoconto dei 6 tavoli di lavoro ai quali hanno partecipato altrettanti gruppi durante le giornate di giovedì e venerdì, e le proposte e le prospettive di lotta per l’autunno.
1. Report sintetico dei 6 tavoli di lavoro del campeggio
Un referente per ogni gruppo ha esposto in maniera sintetica i risultati del lavoro della due giorni. Ogni gruppo ha avuto 5 minuti per esporre le proposte operative emerse dal rispettivo lavoro. Su questo ordine del giorno non si è svolto dibattito (seppur alcuni temi sono stati ripresi dal dibattito del secondo punto). I temi sono stati i seguenti:
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Storia del movimento contro l’occupazione militare in Sardegna e Scenari Internazionali
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Le collaborazioni tra università e apparato militare
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La narrazione militarista nelle scuole elementari medie e superiore
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La fabbrica di bombe di Domusnovas RWM spa
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Comunicazione esterna, arte e propaganda: creare un immaginario per il movimento contro l’occupazione militare
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Economia, lavoro, salute, ambiente: le ricadute sociale dell’occupazione militare della Sardegna
Per quanto riguarda l’approfondimento dei 6 temi si rimanda ai report che saranno pubblicati prossimamente.
Pertanto, in questo verbale sarà esposto il secondo punto all’ordine del giorno, al quale è stata dedicata gran parte dell’assemblea.
2. Proposte operative e prospettive di lotta per l’autunno
Nella seconda parte dell’assemblea, il tavolo dei moderatori ha proposto all’assemblea di darsi un massimo di 3 minuti per intervento, in modo da lasciar spazio a più persone possibili e evitare monologhi poco produttivi. Questa discussione è durata più di due ore, nelle quali si sono alternati ben 28 interventi, quasi tutti di carattere propositivo. In sintesi, queste sono le principali proposte emerse dal dibattito:
1. Grandi iniziative popolari di lotta:
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Concentrarsi su una – due grandi manifestazioni di massa, condivise e stabilite tutti assieme.
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Grande manifestazione popolare il 2 giugno, festa della repubblica.
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Manifestazione/altro momento di lotta il 4 novembre, festa delle forze armate
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Luogo delle manifestazioni: Asse Decimo – Capo Frasca (“l’anello debole” della catena delle basi, in quanto l’esercito tedesco se ne vuole andare da Decimo), o Perdas de Fogu (in contrapposizione al distretto aerospaziale sardo e al “muro” che stanno costruendo), o Santo Stefano, dove l’italia vuole instaurare una base di approdo per porta aerei, Cagliari in contrapposizione alla regione (proposta sulla quale l’assemblea non è stata affatto unanime).
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Momenti delle manifestazioni: durante le esercitazioni (blocchi, creazione di danno economico), non durante le esercitazioni (in giornate festive, partecipazione favorita)
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Modalità: attraverso tour nei territori, lavorando e confrontandosi nei territori, preparate nel tempo e decise con largo anticipo per pubblicizzarle meglio.
2. Altre iniziative trasversali e modalità di azione:
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Tutte le azioni proposte dai 6 gruppi di lavoro (arriveranno i report)
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Radicarsi nei territori e coinvolgere le popolazioni, i “non militanti”, anche sull’esempio del comitato di Villacidro, trovare modalità di “restituzione” sui territori del lavoro fatto al campeggio
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Portare avanti più iniziative, multiformi, su più fronti, ma coordinate e accomunate da un “percorso” comune
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Creare/rafforzare il legame con movimenti per la difesa del territorio (no inceneritori, no megadiscariche, no termodinamico, per la difesa dei presidi sanitari). Importante: assemblea pubblica contro la megadiscarica sabato 17 a Villacidro alla quale l’assemblea è stata invitata.
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Pubblicizzazione di un finto master in bonifiche (si veda il gruppo università)
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Denunciare il dual use (vedi distretto aerospaziale sardo e gruppo Università)
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Sostenere il No al referendum costituzionale di Ottobre
3. Proposte/obbiettivi di medio – lungo periodo:
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Costruzione movimento di massa, popolare
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Individuazione di una controparte: PD (non unanimità su questo punto), ministero della difesa, Italia, NATO, militari e industria militare, imperialismo, colonialismo
Alle 21:00 circa, l’assemblea si è chiusa, dandosi appuntamento al 16 ottobre (luogo ancora da definire). In tale data, oltre a fare, a bocce ferme, un breve bilancio del campeggio, si decideranno date, luoghi e modalità di azione delle lotte dell’autunno, a partire dalle proposte emerse all’assemblea.